Convegno di Dialettologia

Quando: 

Giovedi 5 e Venerdi 6 Giugno, inizio ore 9.30.

Dove: 

Università degli Studi di Messina. Polo Didattico dell’Annunziata/Parco Horcynus Orca.

Modalità di svolgimento:

Il Convegno si svolgerà nel corso di due giornate, mattina e pomeriggio. La prima giornata sarà ospitata interamente dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, presso il Polo Didattico dell’Annunziata. La seconda giornata prevede gli incontri della mattinata nella sede della prima giornata; il programma pomeridiano si svolgerà invece nella sede del Parco Horcynus Orca. Le attività pomeridiane consisteranno nella discussione di lavori di giovani studiosi, presentati in forma di Poster, e nella visione di due cortometraggi del regista Vittorio De Seta, Lu tempu di li pisci spata (1954) e Pasqua in Sicilia (1955), introdotti dal prof. Mario Bolognari, docente di Antropologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Messina.

Tema del Convegno:   temaconvegnomessina

Il raggruppamento dialettale proposto agli inizi degli anni ’70 da Giovan Battista Pellegrini, consistente nel considerare le varietà italiane mediane, insieme a quelle meridionali intermedie e a quelle meridionali estreme, come parti di un’unità più vasta (centro-meridionale), che a sua volta costituisce uno dei cinque sistemi dell’italo-romanzo, è oggi sostanzialmente accettato. Tuttavia, come noto, una tale unità si presenta al suo interno notevolmente diversificata ed eterogenea. La frammentazione risale in parte già ai contatti e alle influenze contratte dalle molteplici varietà di latino regionale, che si impiantarono in questi territori a seguito dell’espansione di Roma, con le lingue dell’Italia antica centrale e meridionale; in parte, da adstrati e superstrati che si sono affiancati e sovrapposti ai nascenti volgari.
Il presente Convegno mira a focalizzare alcune delle cause che hanno contribuito a definire le specificità di quest’insieme dialettale: da un lato, sarà analizzata la presenza di alcuni tratti particolarmente conservativi, conseguenza dell’isolamento storico e culturale nel quale si sono venute a trovare alcune di queste aree a partire dal tardo medioevo; dall’altro, saranno indagati alcuni sviluppi linguistici generalmente attribuiti a fenomeni d’interferenza tra tali varietà e le realtà linguistiche presenti in questi territori, in particolare l’italo-greco; a tale riguardo, sarà privilegiato soprattutto lo studio del contatto tra le varietà meridionali estreme, con maggiore interesse verso il siciliano e il calabrese meridionale, e il greco insediatosi fin da epoca antica in questi territori; la prospettiva adottata sarà tanto quella diacronica, al fine di ripercorrere a ritroso la storia dei contatti linguistici, dei fenomeni di bilinguismo e/o di diglossia che devono aver caratterizzato, in queste regioni, l’incontro tra greco e latino prima, e tra greco e romanzo poi; sia una prospettiva sincronica, che tenga conto dei fenomeni di contatto tra l’attuale area grecofona del territorio bovese e le parlate romanze circonvicine.
L’attenzione sarà tanto al parlato, quanto ad alcune scriptae medievali, la testualità cosìddetta greco-romanza, che mostra segnali evidenti di tale mistione culturale e linguistica; saranno inoltre indagati analoghi fenomeni di contatto e di interferenza in aree più settentrionali; infine, saranno analizzati i fenomeni di interferenza che hanno portato alla formazione di una varietà di italiano meridionale, con caratteristiche sue proprie e ben distinte dalla varietà normativa di italiano a base toscana.